Tomoko Sauvage, sound artist giapponese che vive a Parigi, rinomata nel mondo per le sue performance e installazioni, ha lavorato nei più celebri festival e nei più importanti centri di ricerca dediti alle arti sonore, esponendo i suoi lavori in prestigiose gallerie e sale da concerto. Il 3 dicembre proporrà negli spazi del Superbudda una performance musicale basata sull’esplorazione del suono dell’acqua e delle cangianti forme che esso può assumere, delle sue risonanze e delle metamorfosi che tale materia impone al suono. Gli strumenti con i quali lavorerà saranno dei microfoni subacquei, idrofoni basati sulla tecnologia H2a-XLR della Acquarian Audio, e una serie di ciotole di porcellana che Tomoko Sauvage ha appositamente concepito nel 2011 nella sua residenza a La Pommerie (FR), in collaborazione con il Ceramic Research Center di Limoges (CRAFT). Al centro della performance saranno le forme dell’acqua e la risonanza della porcellana, opportunamente disegnata per vibrare con maggiore ricchezza: la performer esplorerà tali materiali alla ricerca di nuove figure sonore, di timbri e forme liminali, sul confine tra ordine e caos, rispondendo col proprio corpo a una materia instabile e in delicato equilibrio. Un complesso e fragile impianto elettroacustico amplificherà e potenzierà tale equilibrio, mediante un sistema di retroazione controllata (feedback), dando origine a un ecosistema basato sul dialogo tra corpo e materia, dal quale scaturiranno i suoni: la materia diviene musica.
Nella seconda parte della serata Tomoko Sauvage collaborerà con la laptop orchestra del Collettivo di Musica Elettroacustica di Torino (CoMET) e con il visual artist Rajan Craveri. Entrambi amplificheranno il lavoro di Tomoko, riprendendolo, rielaborandolo e generando live nuovi suoni e nuove immagini, specchi deformati in continuo dialogo. La performance di Tomoko dunque si inserirà in un organismo più articolato, grazie a un’interazione umana multiforme, il cui materiale primario sarà sempre costituito dalla vibrazione dell’acqua e delle porcellane. CoMET rielaborerà le musiche di Tomoko attraverso un sistema elettroacustico complesso e multidirezionale, grazie al quale ogni performer, ogni componente dell’orchestra, distribuito per l’intero spazio di esecuzione, sarà in contatto continuo e reciproco con gli altri componenti. CoMET e Rajan Craveri inoltre monitoreranno e analizzeranno in maniera ininterrotta il suono generato dall’artista giapponese e dalle loro interazioni, in maniera tale da poter gestire le molteplici dimensioni in maniera congiunta e costruire un’interazione audiovisiva totale.
Tomoko Sauvage: http://o-o-o-o.org/
CoMET: http://cometkru.wordpress.com/
Carlo Barbagallo / Matteo Marson / Luca Morino / Marco Amistadi / Alessandro Merlo / Amos Cappuccio
Rajan Craveri: http://www.rajancraveri.it/
SMET: https://smetschool.wordpress.com/
CoMET, il Collettivo di Musica Elettroacustica di Torino, nasce dall’incontro, di alcuni musicisti, dotati di storie e carriere differenziate, che constatato l’interesse comune verso la sperimentazione, verso l’improvvisazione e verso le nuove tecnologie, hanno scelto di riunirsi in un collettivo, a struttura aperta, che gli permetta di mettere in pratica tali indirizzi. Il loro obiettivo è sperimentare con le tecnologie, sia analogiche, che digitali, in ambito sonoro, per cercare nuovi spazi di espressione comune in campi sempre diversi, dalle performance ai concerti, dalla net-art alle installazioni sonore.