KOMAKINO'ZINE
Sometimes 7 minutes are enough to show You are a brilliant musician.
7 minutes for 5 songs, more precisely.
And it's not about punk rock speed, no, - (Carlo) Barbagallo's style finds its coordinates over a map with The Beatles' psychedelic (The Cypress Tree) and John Lee Hooker's blues (The Same Old Lament) as poles, - slide acoustic guitars, soloist experience, experimental and direct, - sometimes eclectic à la Frank Zappa (The Right Thing).
Born in Sicily, Siracuse, formerly heading Suzanne Silver and currently in Albanopower (42 rec), Barbagallo releases through his own label Barbie Noja this little opus, that, recently together with Samuel Katarro, is one more living proof of how in italy there's still Hope-For-Good-Music to come, i mean, that bright talent in dosing Your clear skills in playing guitar and singing with an original distinctive experimental formula, avoiding self-referring virtuosism.
The shows how Barbagallo's thing about vocals plus guitar successfully work, - among deluxe mono recordings (as i guess), guitars, bass, cans like percussions and diamonica draw an excellent taste for bizzarre, hard-to-tag tunes.
A new release is on the way, Floppy Disk, let's wait and see.
A volte 7 minuti sono abbastanza per dimostrare che sei un brillante musicista.
7 minuti per 5 canzoni, più precisamente.
E non si tratta di velocità punk rock, no, - lo stile di (Carlo) Barbagallo ha le sue coordinate sopra una mappa dove i poli sono la psichedelia dei Beatles (The Cypress Tree) e il blues di John Lee Hooker (The Same Old Lament), - quindi chitarre acustiche in slide, esperienza solista, sperimentale e diretta, - a volte di un eclettismo di memoria Frank Zappa (The Right Thing).
Nato in Sicilia, Siracusa, già a capo dei Suzanne Silver nonchè correntemente negli Albanopower (42 rec), Barbagallo pubblica attraverso la Sua etichetta Barbie Noja questo gioiellino, che, recentemente insieme a Samuel Katarro, rappresenta un'altra prova lampante di come in italia ci sia ancora Speranza-Per-La-Buona-Musica-Da-Sentire, ovvero, quel brillante talento nel dosare le indubbie qualità di saper suonare la chitarra e cantare senza sforare nella masturbazione del virtuosismo in sè, e invece leggere tutto attraverso una chiave/formula sperimentale e distintiva.
The dimostra come quella cosa di Barbagallo di fare chitarra più voce funzioni con successo, - tra eccellenti registrazioni (che suppongo essere) mono, lattine picchiate come percussioni, chitarre, basso e diamonica, disegnano un ottimo gusto per melodie bizzarre e difficilmente etichettabili.
Un nuovo disco è in via di pubblicazione, Floppy Disk, - aspettiamo.
LOSINGTODAY
(Carlo) Barbagallo è un fuoriuscito del post-rock, ma niente affatto un pentito.
Con la sua band, i Suzanne Silver (una delle più sottovalutate in Italia) ha saputo rifilare un album geniale in cui in un certo senso rigettando la componete math del genere, si rimetteva tutto in discussione su base blues.
Scolato d'un sorso la discografia di Syd Barrett da piccolo (ci si immagina), Barbagallo da solista è capace di un folk smidollato, tutto sgorbio che segue le andature da ubriaco (ecco la differenza: a Barret l'LSD, a Barbagallo qualche Moretti di troppo).
Sono solo piccoli scampoli, il tutto sfugge in fretta: sia la ballata in slide guitar di 'The Right Thing', sia il blues di periferia 'The Frenzied Work'.
Una versione più casareccia e sporca del bel disco di Ugly Casanova (e non passa giorno che non mi chieda se ci sarà mai un seguito a quel progetto).
Insomma Barbagallo è bravo e se va per la sua strada, mentre tutti s'inseguono a vicenda.
Il vero disco esce a breve, e, dopo esserci vaccinati con questo EP, siamo pronti.
Andrea Firrincieli
ROCKACTION
Carlo Barbagallo è un giovane musicista siciliano attivo in molti gruppi come i Suzanne’s Silver, dei quali è la voce e la chitarra, batterista del progetto ormai chiuso La Petroliera e metà del duo d’improvvisazione Les Dix – Huit Secondes. Se questo vi sembra poco allora provate a visitare la sua pagina di Lastfm e apprenderete che vi sono anche molte opere a nome Barbagallo che è possibile scaricare gratuitamente dalla rete. Questo EP, chiamato semplicemente THE, fa parte proprio di questi lavori creati nella solitudine del suo appartamento e consiste in 5 composizioni dove la sperimentazione, l’avanguardia e le radici si fondono in una macchia sonora di difficile definizione ma di grande impatto emozionale. Musica che sembra vera e propria grazia gocciolante, ispirazione colta e trasposta nel modo più fedele possibile. Idee accennate, bozzetti sonori dove una chitarra slabbrata e sporca si muove tra un blues psicotico dove anche la voce nelle sue ripetizioni ossessive si amalgama al resto senza cercare di prevalere. Barbagallo ha costruito l’unico ponte di cui la Sicilia ha veramente bisogno, quello che collega la sua isola al delta del Mississippi. Quando questo musicista a metà strada tra John Lee Hooker e Black Francis riuscirà a mettere a fuoco completamente la propria arte ne sentiremo delle belle, per ora questi accenni bastano solo a stuzzicare l’appetito.
Patrizio Schina
ONDALTERNATIVA
Quando si ascolta The per la prima volta si ha l'impressione che sia uno scherzo, o che ci sia stato un errore. Che il suono distorto che si diffonde insinuandosi di sghimbescio nei nostri padiglioni auricolari sia il risultato di uno scontro violento tra un tecnico del suono di cattivo umore e un disco country, in cui l'ultimo ha avuto la peggio ed è andato a finire dritto dritto nel magma dell'Etna. Poi ci si rende conto che Barbagallo faceva sul serio, e che le accelerazioni, le distorsioni, i rallentamenti, gli impastamenti delle 5 tracce non sono lì per caso, ma che sono il lavoro, coraggioso e originale, di un giovane siciliano con un curriculum di tutto rispetto. La prima domanda dopo questa presa di coscienza è: “Ma come gli viene in mente?”. E la seconda: “Dove posso sentire ancora qualcosa di suo?” La sensazione è che qualsiasi cosa si ascolterà di Barbagallo, non sarà mai uguale a nient'altro che lui stesso abbia composto, che sarà capace di contraddirsi e ricrearsi continuamente. Rimaniamo in fiduciosa attesa, stiamo a vedere cosa ci proporrà in seguito. Stando pronti a farsi stupire.
Irene Dienne
ROCKIT
Carlo Barbagallo ha solo 23 anni e già una "carriera" da musicista. Certo rimaniamo nell'ambito indipendente, dove tutto è sempre più difficile, e ricordarsi i Nomi è impresa ardua. Legarlo ai progetti Suzanne's Silver, Tempestine, o Les Dix-Huit Secondes potrebbe iniziare a suggerire le capacità del prolifico siciliano. Eppure, ricevuto questo lavoro sono rimasta interdetta. Si è trattato di un invio digitale, e quando ho cominciato ad ascoltarlo, rendendomi conto della brevità delle tracce, ho subito pensato ad un errore di download. Invece era tutto ok. Assodato ciò, mi ci sono (ri)tuffata. Per poi metterlo qualche giorno da parte. Intanto ci pensavo su, dicendo tra me e me, questo ragazzo deve avere per forza qualcosa che non va. Ma nel bene e non nel male. Che può sembrare anche un controsenso. "I Beatles!"ho esclamato dopo poche note. Mica in maniera così scontata. Niente di troppo conosciuto, piuttosto i FabFour della coda di "A Day In A Life", come atteggiamento. Con il suono di una musicassetta dimenticata per una settimana sotto il sole d'Agosto in Sicilia (appunto!), come espressione, in balia della risata benevola del Cappellaio Matto, perché quando abbiamo anche solo il sentore di cantastorie spiritato, non si può non far riferimento a Syd Barrett. Acidità da corde allentate, insolazione psichedelica, struttura rinsecchita di blues, voce da Lennon adolescente, collaborazioni con altre menti allucinate della Trinacria (tra gli altri Lorenzo Urciullo, degli eclettici Albanopower, di cui anche Barbagallo è membro): a pensarci bene i 7 minuti scarsi di durata di "The" sembrano l'estrazione di radice ennesima di un luogo mentale molto più ampio. Da dilatare per lasciarcisi invischiare.
Elisabetta De Ruvo
SENTIREASCOLTARE
Vediamo se ho capito bene (ma ne dubito): Carlo Barbagallo è nato nel 1985, in quel di Siracusa, e dal 1996 - undicenne? - suona la chitarra e canta nei Suzanne'Silver. Non propriamente una band giocattolo, visto che dieci anni dopo per la band arriva l'esordio discografico e persino - notizia di pochi mesi fa - un tour statunitense. Nel frattempo Barbagallo è stato batterista nei La Petroliera, co-fondatore del trio Redondo, dei Tempestine e dei Les Dix-Huit Secondes (questi ultimi in duo), infine membro stabile degli Albanopower. Per non scordare l'attività solistica, che lo vede impegnato a riarrangiare Satie, a comporre soundtrack per documentari e a dare sfogo ad una obliqua ossessione country blues. A proposito di quest'ultima, eccoci finalmente a The, un ep di cinque tracce per sette minuti aciduli, melmosi, ipnotici, guizzanti, tipo un M.Ward senza troppo riguardo anzi irriguardosamente incline ad allestire teatrini da Blind Lemon Jefferson cazzone, con un pizzico di strascicata stralunatezza Barrett/Lennon che non fa mai male. Però, mi chiedo: avrò capito bene? (7.3/10)
Stefano Solventi
NERDSATTACK
Cinque brani titolati inizialmente con l’articolo “The”. Cinque brani che riportano discograficamente attivo il siciliano Carlo Barbagallo. Elencare le sue esperienze attive, quelle passate e quelle parallele è davvero arduo. Ma per presentare l’artista (che ha solo 23 anni) è bene ricordare come attualmente sia il chitarrista degli Albano Power nonchè storico membro dei Suzanne’s Silver (in pista dal 1996). Ma non solo. Batterista per La Petroliera e ancora presente nei (...) Tempestine e Les Dix-Huit Secondes. Ipertrofico, prolifico, pieno di idee e del suo pop psichedelico di chiaro rimando “barrettiano”. Sei minuti surreali. Svisati. Sghembi. Con talento.
Emanuele Tamagnini
JESUSMILE
Tutti dovrebbero avere il diritto di godere, al giorno, di poco più di sette minuti di trascendente e trasognata realtà. Quindi tutti dovrebbero ascoltare l’album che questo giovane artista siciliano ha messo in freedownload per tutti voi.
Un bel giorno, Carlo Barbagallo, chitarra e voce dei “Suzanne’Silver”, batterista de “La petroliera”, fondatore del duo d’improvvisazione “Les dix-huit secondes”, i “Tempestine” ed ancora presente negli “Albanopower”, trova un po’ di tempo libero ed inizia anche a lavorare a qualche progetto solista.
Ecco a voi THE!
Cinque tracce di psicoagitazioni vocali che richiamano inevitabilmente alla follia di Syd Barrett (The cypress tree), trame semplici ma fitte (The same old lament), suoni che sanno di terra macinata sotto le ruote dei furgoni (The frenzied work).
Un album in cui tutto convive in un’armonia che non ha posto dove esistere se non nell’aria.
C’è un’ampia discografia di Barbagallo da ascoltare, recuperiamo il tempo perduto.
Clov
Sometimes 7 minutes are enough to show You are a brilliant musician.
7 minutes for 5 songs, more precisely.
And it's not about punk rock speed, no, - (Carlo) Barbagallo's style finds its coordinates over a map with The Beatles' psychedelic (The Cypress Tree) and John Lee Hooker's blues (The Same Old Lament) as poles, - slide acoustic guitars, soloist experience, experimental and direct, - sometimes eclectic à la Frank Zappa (The Right Thing).
Born in Sicily, Siracuse, formerly heading Suzanne Silver and currently in Albanopower (42 rec), Barbagallo releases through his own label Barbie Noja this little opus, that, recently together with Samuel Katarro, is one more living proof of how in italy there's still Hope-For-Good-Music to come, i mean, that bright talent in dosing Your clear skills in playing guitar and singing with an original distinctive experimental formula, avoiding self-referring virtuosism.
The shows how Barbagallo's thing about vocals plus guitar successfully work, - among deluxe mono recordings (as i guess), guitars, bass, cans like percussions and diamonica draw an excellent taste for bizzarre, hard-to-tag tunes.
A new release is on the way, Floppy Disk, let's wait and see.
A volte 7 minuti sono abbastanza per dimostrare che sei un brillante musicista.
7 minuti per 5 canzoni, più precisamente.
E non si tratta di velocità punk rock, no, - lo stile di (Carlo) Barbagallo ha le sue coordinate sopra una mappa dove i poli sono la psichedelia dei Beatles (The Cypress Tree) e il blues di John Lee Hooker (The Same Old Lament), - quindi chitarre acustiche in slide, esperienza solista, sperimentale e diretta, - a volte di un eclettismo di memoria Frank Zappa (The Right Thing).
Nato in Sicilia, Siracusa, già a capo dei Suzanne Silver nonchè correntemente negli Albanopower (42 rec), Barbagallo pubblica attraverso la Sua etichetta Barbie Noja questo gioiellino, che, recentemente insieme a Samuel Katarro, rappresenta un'altra prova lampante di come in italia ci sia ancora Speranza-Per-La-Buona-Musica-Da-Sentire, ovvero, quel brillante talento nel dosare le indubbie qualità di saper suonare la chitarra e cantare senza sforare nella masturbazione del virtuosismo in sè, e invece leggere tutto attraverso una chiave/formula sperimentale e distintiva.
The dimostra come quella cosa di Barbagallo di fare chitarra più voce funzioni con successo, - tra eccellenti registrazioni (che suppongo essere) mono, lattine picchiate come percussioni, chitarre, basso e diamonica, disegnano un ottimo gusto per melodie bizzarre e difficilmente etichettabili.
Un nuovo disco è in via di pubblicazione, Floppy Disk, - aspettiamo.
LOSINGTODAY
(Carlo) Barbagallo è un fuoriuscito del post-rock, ma niente affatto un pentito.
Con la sua band, i Suzanne Silver (una delle più sottovalutate in Italia) ha saputo rifilare un album geniale in cui in un certo senso rigettando la componete math del genere, si rimetteva tutto in discussione su base blues.
Scolato d'un sorso la discografia di Syd Barrett da piccolo (ci si immagina), Barbagallo da solista è capace di un folk smidollato, tutto sgorbio che segue le andature da ubriaco (ecco la differenza: a Barret l'LSD, a Barbagallo qualche Moretti di troppo).
Sono solo piccoli scampoli, il tutto sfugge in fretta: sia la ballata in slide guitar di 'The Right Thing', sia il blues di periferia 'The Frenzied Work'.
Una versione più casareccia e sporca del bel disco di Ugly Casanova (e non passa giorno che non mi chieda se ci sarà mai un seguito a quel progetto).
Insomma Barbagallo è bravo e se va per la sua strada, mentre tutti s'inseguono a vicenda.
Il vero disco esce a breve, e, dopo esserci vaccinati con questo EP, siamo pronti.
Andrea Firrincieli
ROCKACTION
Carlo Barbagallo è un giovane musicista siciliano attivo in molti gruppi come i Suzanne’s Silver, dei quali è la voce e la chitarra, batterista del progetto ormai chiuso La Petroliera e metà del duo d’improvvisazione Les Dix – Huit Secondes. Se questo vi sembra poco allora provate a visitare la sua pagina di Lastfm e apprenderete che vi sono anche molte opere a nome Barbagallo che è possibile scaricare gratuitamente dalla rete. Questo EP, chiamato semplicemente THE, fa parte proprio di questi lavori creati nella solitudine del suo appartamento e consiste in 5 composizioni dove la sperimentazione, l’avanguardia e le radici si fondono in una macchia sonora di difficile definizione ma di grande impatto emozionale. Musica che sembra vera e propria grazia gocciolante, ispirazione colta e trasposta nel modo più fedele possibile. Idee accennate, bozzetti sonori dove una chitarra slabbrata e sporca si muove tra un blues psicotico dove anche la voce nelle sue ripetizioni ossessive si amalgama al resto senza cercare di prevalere. Barbagallo ha costruito l’unico ponte di cui la Sicilia ha veramente bisogno, quello che collega la sua isola al delta del Mississippi. Quando questo musicista a metà strada tra John Lee Hooker e Black Francis riuscirà a mettere a fuoco completamente la propria arte ne sentiremo delle belle, per ora questi accenni bastano solo a stuzzicare l’appetito.
Patrizio Schina
ONDALTERNATIVA
Quando si ascolta The per la prima volta si ha l'impressione che sia uno scherzo, o che ci sia stato un errore. Che il suono distorto che si diffonde insinuandosi di sghimbescio nei nostri padiglioni auricolari sia il risultato di uno scontro violento tra un tecnico del suono di cattivo umore e un disco country, in cui l'ultimo ha avuto la peggio ed è andato a finire dritto dritto nel magma dell'Etna. Poi ci si rende conto che Barbagallo faceva sul serio, e che le accelerazioni, le distorsioni, i rallentamenti, gli impastamenti delle 5 tracce non sono lì per caso, ma che sono il lavoro, coraggioso e originale, di un giovane siciliano con un curriculum di tutto rispetto. La prima domanda dopo questa presa di coscienza è: “Ma come gli viene in mente?”. E la seconda: “Dove posso sentire ancora qualcosa di suo?” La sensazione è che qualsiasi cosa si ascolterà di Barbagallo, non sarà mai uguale a nient'altro che lui stesso abbia composto, che sarà capace di contraddirsi e ricrearsi continuamente. Rimaniamo in fiduciosa attesa, stiamo a vedere cosa ci proporrà in seguito. Stando pronti a farsi stupire.
Irene Dienne
ROCKIT
Carlo Barbagallo ha solo 23 anni e già una "carriera" da musicista. Certo rimaniamo nell'ambito indipendente, dove tutto è sempre più difficile, e ricordarsi i Nomi è impresa ardua. Legarlo ai progetti Suzanne's Silver, Tempestine, o Les Dix-Huit Secondes potrebbe iniziare a suggerire le capacità del prolifico siciliano. Eppure, ricevuto questo lavoro sono rimasta interdetta. Si è trattato di un invio digitale, e quando ho cominciato ad ascoltarlo, rendendomi conto della brevità delle tracce, ho subito pensato ad un errore di download. Invece era tutto ok. Assodato ciò, mi ci sono (ri)tuffata. Per poi metterlo qualche giorno da parte. Intanto ci pensavo su, dicendo tra me e me, questo ragazzo deve avere per forza qualcosa che non va. Ma nel bene e non nel male. Che può sembrare anche un controsenso. "I Beatles!"ho esclamato dopo poche note. Mica in maniera così scontata. Niente di troppo conosciuto, piuttosto i FabFour della coda di "A Day In A Life", come atteggiamento. Con il suono di una musicassetta dimenticata per una settimana sotto il sole d'Agosto in Sicilia (appunto!), come espressione, in balia della risata benevola del Cappellaio Matto, perché quando abbiamo anche solo il sentore di cantastorie spiritato, non si può non far riferimento a Syd Barrett. Acidità da corde allentate, insolazione psichedelica, struttura rinsecchita di blues, voce da Lennon adolescente, collaborazioni con altre menti allucinate della Trinacria (tra gli altri Lorenzo Urciullo, degli eclettici Albanopower, di cui anche Barbagallo è membro): a pensarci bene i 7 minuti scarsi di durata di "The" sembrano l'estrazione di radice ennesima di un luogo mentale molto più ampio. Da dilatare per lasciarcisi invischiare.
Elisabetta De Ruvo
SENTIREASCOLTARE
Vediamo se ho capito bene (ma ne dubito): Carlo Barbagallo è nato nel 1985, in quel di Siracusa, e dal 1996 - undicenne? - suona la chitarra e canta nei Suzanne'Silver. Non propriamente una band giocattolo, visto che dieci anni dopo per la band arriva l'esordio discografico e persino - notizia di pochi mesi fa - un tour statunitense. Nel frattempo Barbagallo è stato batterista nei La Petroliera, co-fondatore del trio Redondo, dei Tempestine e dei Les Dix-Huit Secondes (questi ultimi in duo), infine membro stabile degli Albanopower. Per non scordare l'attività solistica, che lo vede impegnato a riarrangiare Satie, a comporre soundtrack per documentari e a dare sfogo ad una obliqua ossessione country blues. A proposito di quest'ultima, eccoci finalmente a The, un ep di cinque tracce per sette minuti aciduli, melmosi, ipnotici, guizzanti, tipo un M.Ward senza troppo riguardo anzi irriguardosamente incline ad allestire teatrini da Blind Lemon Jefferson cazzone, con un pizzico di strascicata stralunatezza Barrett/Lennon che non fa mai male. Però, mi chiedo: avrò capito bene? (7.3/10)
Stefano Solventi
NERDSATTACK
Cinque brani titolati inizialmente con l’articolo “The”. Cinque brani che riportano discograficamente attivo il siciliano Carlo Barbagallo. Elencare le sue esperienze attive, quelle passate e quelle parallele è davvero arduo. Ma per presentare l’artista (che ha solo 23 anni) è bene ricordare come attualmente sia il chitarrista degli Albano Power nonchè storico membro dei Suzanne’s Silver (in pista dal 1996). Ma non solo. Batterista per La Petroliera e ancora presente nei (...) Tempestine e Les Dix-Huit Secondes. Ipertrofico, prolifico, pieno di idee e del suo pop psichedelico di chiaro rimando “barrettiano”. Sei minuti surreali. Svisati. Sghembi. Con talento.
Emanuele Tamagnini
JESUSMILE
Tutti dovrebbero avere il diritto di godere, al giorno, di poco più di sette minuti di trascendente e trasognata realtà. Quindi tutti dovrebbero ascoltare l’album che questo giovane artista siciliano ha messo in freedownload per tutti voi.
Un bel giorno, Carlo Barbagallo, chitarra e voce dei “Suzanne’Silver”, batterista de “La petroliera”, fondatore del duo d’improvvisazione “Les dix-huit secondes”, i “Tempestine” ed ancora presente negli “Albanopower”, trova un po’ di tempo libero ed inizia anche a lavorare a qualche progetto solista.
Ecco a voi THE!
Cinque tracce di psicoagitazioni vocali che richiamano inevitabilmente alla follia di Syd Barrett (The cypress tree), trame semplici ma fitte (The same old lament), suoni che sanno di terra macinata sotto le ruote dei furgoni (The frenzied work).
Un album in cui tutto convive in un’armonia che non ha posto dove esistere se non nell’aria.
C’è un’ampia discografia di Barbagallo da ascoltare, recuperiamo il tempo perduto.
Clov